Habitat

Obiettivi

  1. Miglioramento delle conoscenze relative ad Habitat rari per il territorio regionale o in cattivo stato di conservazione.
  2. Progettazione e realizzazione di interventi di mantenimento o ripristino di Habitat in cattivo stato di conservazione
  3. Formulazione di buone pratiche di gestione di Habitat e sviluppo di Piani d’Azione

Cosa facciamo

All’interno del progetto vengono sviluppate numerose azioni che, direttamente o indirettamente, coinvolgono sia Habitat di Allegato I alla Dir. 92/43/CEE che habitat biologici di specie animali di interesse comunitario, prevedendo la progettazione ed esecuzione di interventi attivi di mantenimento, miglioramento o ripristino.

In particolare, sono previsti interventi su alcuni tipi di Habitat rari poiché presenti in pochissime stazioni nel territorio regionale: si tratta degli Habitat 3130, 3170, 7210, 7220*, 7230 e 7140 (quest’ultimo di nuovo rinvenimento per il territorio umbro), tutti legati ad ambienti umidi, rari o rarissimi, spesso fortemente degradati e particolarmente soggetti a pressioni di origine antropica. Gli interventi saranno preceduti da approfondimenti conoscitivi Habitat-specifici, sia nelle stazioni note, sia all’interno di siti potenziali, realizzando un quadro preciso delle superfici occupate, delle eventuali pressioni in atto, dello stato di conservazione, e dei protocolli di intervento più appropriati alle criticità osservate.

Un’altra tipologia di intervento è finalizzata al miglioramento degli Habitat 92A0 e 91E0* mediante il contenimento della specie alloctona invasiva Robinia pseudacacia e la riduzione del fenomeno della frammentazione tra patch di Habitat.

In particolare, le criticità che determinano la necessità di interventi derivano da un evidente peggioramento qualitativo di questi Habitat, in seguito alla presenza di specie alloctone invasive, come Robinia pseudacacia, all’eccessiva frammentazione delle patch di Habitat e alla presenza di specie sinantropiche e ruderali, poiché tali Habitat si trovano generalmente relegati in una stretta fascia tra l’alveo fluviale e i campi coltivati. Gli interventi si inseriscono all’interno del processo di 1) prevenzione, 2) rilevamento precoce 3) controllo e contenimento a lungo termine delle IAS. Saranno realizzati degli interventi che avranno anche carattere dimostrativo, all’interno dei siti Natura 2000 IT5210003, IT5210046 e IT5220025, prevedendo l’individuazione puntuale delle aree di intervento (mappatura georeferenziata), la caratterizzazione delle comunità vegetali e la definizione degli interventi di contenimento di Robinia pseudacacia e contestuale ripristino di porzioni di Habitat. Le problematiche affrontate nei siti in oggetto sono comuni a tutti i corsi d’acqua della Regione, pertanto sarà realizzato un vademecum di buone pratiche per limitare la diffusione delle specie alloctone invasive in ambito agricolo e forestale (manuale di buone pratiche).

Particolare attenzione sarà dedicata anche agli Habitat erbacei legati ai sistemi pascolivi dell’Umbria, in particolare 6110, 6210(), 6220, 6230, 6510, insieme ad alcuni tipi di arbusteto a questi ultimi collegati(4060, 4090, 5130); per una loro breve descrizione si rimanda alla pagina Praterie.